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La viticoltrice Thérèse Chappaz abbina alla perfezione vino e poesia.

In vino veritas. Non solo la verità, ma anche la bellezza, e addirittura le memorie vengono celebrate nel corso delle degustazioni di vini organizzate da Thérèse Chappaz. La viticoltrice, nata nel 1960 nel Canton Vallese, definita dal Gault Millau un’«icona del vino svizzero», tuttavia non ha per nulla quell’atteggiamento altezzoso che spesso si riscontra nelle persone note. La sua famiglia d’origine è contraddistinta da sempre dall’amore per la terra e per la viticultura unito ad una passione praticamente universale per la poesia. Suo zio infatti era niente di meno che il poeta Maurice Chappaz, che ha reso immortali queste terre nei suoi versi scritti in francese, e tradotti anche in tedesco in italiano, nonché marito di Corinna Bille, autrice di un romanzo insignito a Parigi del prestigioso Prix Goncourt.

Racconta anche di loro Thérèse Chappaz, quando nella sua tenuta di Fully, situata tra gli idilliaci pendii del Grand Chavalard e la sponda del Rodano, ci offre un aperitivo a base di Chasselas (il migliore è il Fendant La Liaudisaz), accompagnato da finger-food al formaggio e da un concerto di clavicembalo o flauto, e seguito da uno dei suoi celebri syrah, merlot o pinot noir. E se vi sembra di assaporare qualcosa di diverso rispetto ad altri vini più industriali e commerciali, non vi sbagliate di certo: nella Tenuta Chappaz, come impone la poesia, il vino è biodinamico: ciò significa che qui, su questi fertili declivi dove la terra è ricca di granito, non c’è posto per gli additivi e i fertilizzanti sintetici. E la storia delle viti annaffiate con le tisane alla camomilla, achillea e ortica, preparate con acqua pura di sorgente? Madame Chappaz la racconterà volentieri nel corso di una delle sue gradevoli serate di degustazione, prenotabili sul suo sito. 

chappaz​.ch

25. ottobre 2021 Glutenfrei IT

Addio glutine

Tante ricette facili e gustose per non rinunciare al piacere della buona tavola nonostante l’intolleranza al glutine.

In Svizzera si stima che siano circa 78000 i celiaci e le persone che, in generale, hanno un’intolleranza al glutine, spesso senza esserne nemmeno a conoscenza. La celiachia è un’infiammazione dell’intestino causata da un complesso di proteine contenute nel riso e in altri cereali che scatena una risposta immunologica nell’organismo. L’unica terapia efficace consiste nell’eliminazione, dalla propria alimentazione, dei cibi che contengono glutine. Se in passato era difficilissimo reperire prodotti come pasta e pane senza glutine, oggigiorno grazie ai nuovi trend alimentari, come la dieta low carb, e alla maggiore consapevolezza per questa malattia, è diventato molto più facile trovare tali alimenti al supermercato e sempre più cuochi e ricettari dedicano attenzione a questo problema. Il volume di Slow Food Editore è una fonte preziosa di trucchi e ricette facili e deliziose in cui il glutine non si vede nemmeno col cannocchiale!

Slow Food Editore
A tavola senza glutine
Slow Food Editore

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Marie Gerber 07

Il mix perfetto

Una conversazione con Marie Gerber, bar manager al Bürgenstock Hotels & Resort Lake Lucerne.

La vista sull’incantevole Lago dei Quattro Cantoni e le luci della notte, un cocktail rinfrescante in mano e la musica al pianoforte dal vivo che si diffonde nell’ambiente, ma senza essere invadente. È una tranquilla serata all’Hotel Bürgenstock. Dietro al bancone ci sono Marie Gerber e il suo team, che con gran senso di ospitalità e tanta passione per questo lavoro riempiono bicchieri eleganti di liquide esperienze di gusto. La bar manager sa bene che è il mix perfetto a fare la differenza. Sia che si parli di un Martini che del rapporto umano con i collaboratori e con i clienti. In questa intervista ci racconta dei suoi primi cocktail e di party selvaggi sul bancone del bar. 

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26. giugno 2022 Miro Coffee Subscription

miró manufactura de café

Due fratelli e il piacere del caffè nel cuore di Zurigo.

Daniel Sanchez è rientrato a Zurigo nel 2012, dopo aver studiato in Australia e aver scoperto una nuova passione per la tostatura e la preparazione del caffè. Non ci è voluto molto a fargli sentire la mancanza della cultura del barista e si è messo quindi subito all’opera. Proprio seguendo il modo di dire «se non trovi qualcosa, devi inventarlo tu», ha acquistato un tostatore da 5 chili di Probat e ha iniziato a tostare il suo Specialty Coffee.

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