Il mix perfetto

Una conversazione con Marie Gerber, bar manager al Bürgenstock Hotels & Resort Lake Lucerne.

La vista sull’incantevole Lago dei Quattro Cantoni e le luci della notte, un cocktail rinfrescante in mano e la musica al pianoforte dal vivo che si diffonde nell’ambiente, ma senza essere invadente. È una tranquilla serata all’Hotel Bürgenstock. Dietro al bancone ci sono Marie Gerber e il suo team, che con gran senso di ospitalità e tanta passione per questo lavoro riempiono bicchieri eleganti di liquide esperienze di gusto. La bar manager sa bene che è il mix perfetto a fare la differenza. Sia che si parli di un Martini che del rapporto umano con i collaboratori e con i clienti. In questa intervista ci racconta dei suoi primi cocktail e di party selvaggi sul bancone del bar. 

Qual è stato il suo primo cocktail?
Il «Marie‘s Apple Picknick»: un rinfrescante sour twist estivo composto da sake, liquore di mela, lavanda e limone, guarnito con una chip di pane condita di sale dell’Himalaya e olio d’oliva.

Cosa rende il mestiere di bar keeper così interessante per lei?
Questo lavoro è davvero sfaccettato, non ci si annoia mai. Siamo allo stesso tempo osti e mixologist. Non si smette mai di imparare e si è sempre a contatto con i prodotti e gli aromi più diversi. Vedere il sorriso dei clienti quando assaggiano qualcosa di inaspettato e ne rimangono estasiati è un’emozione unica. 

Da maggio 2022 è bar manager presso il Bürgenstock Hotels & Resort Lake Lucerne: nel suo settore, una donna in questa posizione è ancora una rarità. Da cosa dipende, secondo lei, il fatto che le professioni di bartender siano ancora prevalentemente appannaggio degli uomini?
Difficile rispondere… secondo me, molte donne a un certo punto decidono di mettere su famiglia e gli orari della nostra professione non sono, comprensibilmente, tanto compatibili con le esigenze famigliari. Per il resto direi che, in questo settore, uomini e donne siano allo stesso livello di abilità. Certo, raramente può capitare che, per ottenere l’approvazione di qualche singolo ospite una donna debba metterci un po’ più impegno rispetto a un uomo, ma non ci vedo veramente un problema. 

Nel suo lavoro sentirà sicuramente storie belle, interessanti, persino commoventi. Le va di condividerne una con noi?
È vero, spesso siamo testimoni di momenti particolari: da sfoghi emotivi, a litigi, a proposte di matrimonio. C’è però una serata a cui ripenso spesso volentieri. Alcuni clienti abituali del nostro bar, non più giovanissimi e già con parecchi acciacchi, sempre molto attenti ad educazione ed etichetta, dopo l’orario di chiusura erano ancora in vena di festeggiare. In quattro e quattr’otto abbiamo piazzato gli amplificatori sul bancone e il party è immediatamente proseguito proprio lì, SUL bancone del bar dell’hotel. I nostri ospiti si sono scatenati in danze dalle mosse sorprendenti, sprizzando pura gioia di vivere fino alle prime ore del mattino: è stata una serata unica, divertente, ma anche commovente. 

Qual è il suo drink preferito e… può rivelarcene la ricetta? 

Il cocktail che preferisco in assoluto e l’«Old Cuban». Si inizia shakerando tutti gli ingredienti, poi la miscela viene filtrata due volte, colmata con dello champagne e guarnita con menta fresca. Ecco gli ingredienti:

• menta fresca
• 4 cl Havana Club 7y 
• 2,5 cl succo di lime 
• 2 cl sciroppo di zucchero di canna
• 2 shot di Angostura bitter
• champagne

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