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C’era una volta un ragazzino di nome Rasmus, che viveva nel Regno di Danimarca. La cosa che più amava fare era passeggiare lungo la battigia in cerca di granchi. Ma adorava anche i fiumi e i boschi nei dintorni della città, perché lì poteva raccogliere funghi e pescare anguille. E quando un giorno, in mancanza di altri ingredienti, si trovò ad affumicare le sue anguille con delle bacche di ginepro e il risultato gli parve inaspettatamente squisito, il giovane immaginò che forse, prima o poi, sarebbe diventato uno dei cuochi più famosi non solo del suo paese, ma di tutta la Scandinavia. Questa storia non è inventata, e non è una fiaba di Hans-Christian Andersen: ha infatti un lieto fine e continua ancora ai giorni nostri. 

Rasmus Kofoed, che oggi ha 44 anni, è lo chef del ristorante gourmet «Geranium» che non solo fa parte della lista dei «World’s 50 Best Restaurants», ma (e finora l’unico in Scandinavia), è stato insignito di ben tre stelle Michelin. Il nome del ristorante è un omaggio alle passeggiate lungo le coste danesi, un’abitudine che lo chef ha acquisito fin da piccolo e che porta avanti ancor oggi con sommo gusto: è stata una pianta ad ispirare Kofoed, un geranio «verde e sensuale» che funge anche da ingrediente dei suoi piatti di carne e pesce accuratamente presentati. Sorprende anche la location del suo ristorante, così raffinato ma al contempo poco convenzionale: il Geranium si trova infatti all’ottavo piano di un edificio in vetrocemento dal design futurista nei pressi del «Parken», il modernissimo stadio nazionale danese. Interrogato proprio sulla posizione del suo ristorante, Maître Kofoed, i cui lineamenti marcati ricordano un po’ quelli di un suo connazionale, l’attore Mads Mikkelsen, ride di gusto e con sincerità e ci rimanda ad un’altra popolare attrazione di questo elegante quartiere di Copenaghen, Østerbro, che non è noto soltanto per le boutique di lusso, bensì anche per le sue pittoresche casette variopinte. Infatti, non lontano dal Geranium, sul lungomare chiamato «Langelinie», si trova nientemeno che la leggendaria Sirenetta di Hans-Christian Andersen. La bronzea bellezza seduta riflette pensierosa sul proprio destino mentre noi, allegri, prendiamo posto a uno dei tavoli del Geranium tra tronchi di betulle stilizzati che fungono da discreti separé. 

Sapori del nord

Il bianco luminoso delle pareti del ristorante armonizza alla perfezione con l’azzurro e blu scuro delle slanciate poltrone in pelle vintage, a testimonianza del fatto che al Geranium tutto è collegato e nulla è lasciato al caso. La vista dalle finestre panoramiche si volge allo stretto di Øresund, che le grandi navi attraversano per raggiungere la Svezia, mentre qui, ai tavoli, vengono servite le specialità «neonordiche» della cucina di Rasmus Kofoed. Si inizia con dei pomodori bianchi contornati da prosciutto finemente tritato, piselli polverizzati ed erba brusca che dona a questa creazione culinaria il suo inconfondibile aroma. Ed è subito chiaro il significato del prefisso «neo»: lo chef strizza l’occhio alla cucina molecolare internazionale che, nonostante la passione per spume, gelée, creme e polverine, si serve orgogliosamente di prodotti locali, preferendo quindi ad esempio l’olio di colza a quello d’oliva.

I risultati sono mozzafiato, in tutti i sensi: la fragranza della salvia su una purea di filetto di capriolo, l’aroma sprigionato dalla senape di Bornholm sulla pelle arrostita del salmone, e il profumo degli aghi di pino che circondano due deliziose uova di quaglia ripiene di rucola selvatica che ricorda una passeggiata nel bosco sono delle esperienze olfattive indimenticabili! Una cucina di mare lontana dal Mediterraneo, e tuttavia di una leggerezza tipica del sud: rana pescatrice con chips di alghe, insalata di fieno marino con una leggerissima maionese di cavolo, una delicata gelée di molluschi, ostriche danesi servite in mille modi e per finire una lingua di merluzzo che si scioglie in bocca e prepara il palato, dolcemente, alle sorprese che lo aspettano. Subito dopo, infatti, un irresistibile profumo di aghi di pino avvolge il gelato di latte di pecora, mentre una salsa affumicata dona una nota finora sconosciuta al dessert di prugne. Chi l’avrebbe mai detto che la cucina nordica, che spesso viene considerata povera o troppo calorica, potesse essere così raffinata? 

Serviti e riveriti

Mangiare e dormire bene: consigli per un weekend culinario nella capitale danese. 

Alloggiare a Copenaghen

Il Nimb è un hotel boutique costruito in stile moresco e si trova nel mezzo del leggendario Tivoli Garden. Doppia a partire da CHF 397.

nimb​.dk/en

Axel Guldsmeden, tranquillo ed elegante hotel quattro stelle, offre amenità di ogni genere, da una spaziosa terrazza sul tetto alla vasca idromassaggio ed è situato nel quartiere trendy di Vesterbro. Doppia a partire da CHF 227.

guldsmedenhotels​.com

Mangiare a Copenaghen

Cucina stellata al Geranium, Per Henrik Lings Allé 4, 2100 Copenaghen. Da mercoledì a sabato 12.0015.3018.3024.00. Chiuso domenica, lunedì e martedì. Prenotazioni (con almeno 90 giorni d’anticipo!) all’indirizzo info@​geranium.​dk o al numero di telefono +45/69/96 00 20. Menù di 15 portate (con vino) a partire da CHF 382

geranium​.dk/en

Voli: con Swiss International Airlines da Zurigo a Copenaghen a partire da CHF 173.

swiss​.com

Letture consigliate: «Copenaghen. Con carta geografica ripiegata» (Mondadori Electa) e «Hygge. La via danese alla felicità» (Libri Mondadori).

Ulteriori informazioni al sito: visitcopenhagen​.com

30. maggio 2021 Weinbaumuseum 01

Museo della viticoltura sul Lago di Zurigo

Un museo interamente dedicato a viti, torchi e vitigni.

Dalla sua idilliaca posizione ai piedi della penisola di Au, il Museo della viticoltura sul Lago di Zurigo offre sin dal 1978 informazioni e curiosità su questa coltura regionale. La visita si snoda in un viaggio alla scoperta dell’enologia, e non mancheranno tuffi nel passato. Il museo, che sorge in un granaio ristrutturato ai margini del vigneto dell’Università di scienze applicate di Zurigo, custodisce una preziosa collezione e svariati oggetti legati al mondo enologico, il cui fiore all’occhiello è una pressa di 13 metri risalente al 1761. Sul retro del museo, gestito da un’associazione, si trova un vigneto storico dove ancora oggi si preservano e coltivano con metodo tradizionale antiche qualità di viti.

Data la situazione corrente, controllare gli orari di apertura aggiornati! 

weinbaumuseum​.ch

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29. novembre 2021 Antinori 01

Cheers & Leader

Un’architettura innovativa può donare ancora più fascino alle aziende vinicole rinomate.

Il marchese Piero Antinori, la cui antica casata risiede nella zona sin dal quattordicesimo secolo, con la sua Tenuta Antinori è già entrato nella storia dell’architettura. La Tenuta infatti richiama visitatori da tutto il mondo non soltanto per il suo ristorante dove viene servito il Tignanello, un vino «supertoscano», ma anche per le interessanti visite guidate alla scoperta delle cantine. Queste si trovano infatti dentro una collina artificiale ricoperta dalle vigne, a molti metri di profondità, e si diramano formando un paesaggio sotterraneo, a tratti illuminato a giorno da luci intermittenti. Una rampa di ispirazione futuristica per i mezzi di carico e scarico è perfettamente integrata nel paesaggio, così come la tinaia e la barricaia il cui soffitto è rivestito in mattoni di terracotta nella stessa tonalità marrone-rossastra della facciata esterna di questo prodigioso edificio. 

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27. settembre 2021 Zero Waste IT 01

Tutto si può riutilizzare

Sostenibile e delizioso: lo «zero waste cooking» è ormai…un nuovo stile di vita.

Ogni anno in Svizzera viene gettato via circa un milione di tonnellate di generi alimentari. Tra di essi, troppo spesso vi sono cibo inutilizzato, bucce di frutta e verdura o resti di carne che invece potrebbero ancora servire per preparare qualcosa di buono. Lo spreco alimentare si può evitare, con una spesa ben pianificata e con ricette furbe. Tutti coloro che desiderano scoprire quali prelibatezze si possono realizzare con le bucce di limone, con della frutta stramatura o con i gambi e le foglie delle verdure, e contemporaneamente anche salvare il mondo, possono partire per un affascinante viaggio culinario in compagnia degli autori del Cucchiaio d’Argento.

Il Cucchiaio D’Argento
Non sprecare in cucina
Il Cucchiaio D’Argento

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