Premiata per il design: la sauna guerrilla di 4 m² dedicata al relax in movimento.
Tra gli oltre 1’000 progetti presentati al Pure Talent Contest, ne sono stati premiati quattro, tra cui il progetto semestrale «MFG Mobile Sauna» degli studenti di design industriale Emil Löber, Sophia Reißenweber e Friedrich Gerlach. MFG è l’acronimo di «Mobil für Gelassenheit» (Mobile per la serenità). Questo spazio di 4 m² è la soluzione ideale per piccoli ambienti. Per rilassarsi durante un party in giardino, in un’oasi di tranquillità in ufficio durante la pausa pranzo o come sosta benessere durante un’escursione all’aperto. La sauna mobile è un luogo dove rilassarsi in qualsiasi momento e può ospitare fino a quattro o cinque persone. Bastano tre persone per montarla e trasportarla. Grazie al guscio esterno trasparente, si crea un affascinante gioco di luci per vivere ovunque una straordinaria esperienza sauna.
Giornata internazionale del design
Swiss Design Awards: L’amico della sostenibilità
Lo stilista Rafael Edem Kouto grazie all’upcycling crea capi creativi e di alta qualità.
Per lui la moda è una via d’uscita dal capitalismo: facendo upcycling, Rafael Edem Kouto crea nuovi abiti e accessori da capi usati, utilizzando tecniche classiche dell’alta moda e dell’artigianato tradizionale per mettere in pratica questo suo approccio senza compromessi, in nome della sostenibilità. Kouto ha radici in Svizzera, Italia e Togo. È un designer di moda e tessuti ed è particolarmente interessato alle strategie sostenibili e ai metodi di upcycling. Il suo desiderio è quello di far compiere all’industria della moda e del tessile un passo avanti in termini di tutela ambientale, sostenibilità e consapevolezza del clima e di creare capi di abbigliamento di alta qualità, creativi e accessibili che si distinguano dalla massa e catturino lo spirito del tempo. Il suo approccio è anche quello di unire, nelle sue creazioni, l’estetica della cultura africana a quella occidentale.
Kouto ha studiato fashion design a Basilea e Amsterdam, per poi fare le prime esperienze pratiche da Alexander McQueen, presso la Maison Martin Margiela, da Carven e da Ethical Fashion Initiative. Dal 2017 gestisce il marchio di alta moda che porta il suo nome. La sua strategia consiste nel riutilizzare gli scarti tessili, le giacenze di magazzino e simili, ispirando e guidando così il suo processo creativo e produttivo. Il marchio ha conseguito numerosi riconoscimenti, tra cui il Lotto Sport & Diesel International Talents Support Award 2019 e il premio Gebert Ambiente per il Design. Inoltre, è stato insignito più volte dello Swiss Design Award nella categoria Moda e Tessile. Le sue creazioni sono state esposte, tra l’altro, al Fashion Open Studio x Berlin Fashion Week e al Mode Suisse di Zurigo, oltre che al Museum für Gestaltung, al Textilmuseum di San Gallo e alla State of Fashion Biennale nei Paesi Bassi. Rafael Edem Kouto è professore di fashion design presso lo IUAV di Venezia. Vive tra la Svizzera e l’Italia.
Una storia fortunata con il vetro
Un’intervista con Leonid Rath sui 200 anni di Lobmeyr e l’arte dell’innovazione.
Lobmeyr non è un semplice negozio, Lobmeyr è una vera e propria istituzione, un punto di riferimento nell’artigianato viennese. Da 200 anni nei suoi laboratori si producono elegantissimi oggetti in vetro. La lunga tradizione non è vista come un peso da questa azienda a conduzione famigliare, oggi gestita dai tre cugini che ne sono i proprietari: Andreas (sede principale Kärntner Strasse), Leonid (vetro) e Johannes Rath (lampadari). Si tratta invece di un impegno volto a un costante rinnovamento. Infatti, Lobmeyr ha da sempre lavorato con i grandi artisti delle varie epoche, da Theophil Hansen a Matteo Thun. Non c’è da stupirsi quindi che, in occasione dell’anniversario dell’azienda, sia stata allestita una mostra rappresentativa nel Museo di arti applicate di Vienna. Per moments, Martin Traxl ha parlato in una intervista molto schietta con Leonid Rath dell’arte dell’innovazione.
Elegante e provocatorio
Seduttiva ed elegante
Che si tratti di creare un’auto d’arte floreale per Porsche, realizzare un’installazione in uno spazio per Dior o progettare la lampada a forma di ciliegia per il soggiorno, le opere di Nika Zupanc vanno oltre il semplice design: sono dichiarazioni d’arte che attirano l’attenzione a livello internazionale. In quanto designer industriale con una formazione accademica, Nika ama trasformare sfide complesse in oggetti di bellezza, talvolta enfatizzando la femminilità, altre volte sfidando le convenzioni o sottolineando la fragilità. Nika Zupanc non pone limiti al suo lavoro, gestendo uno studio a Lubiana, in Slovenia.
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Hotel e pensione due in uno
L’Hotel Brücke 49: massimo comfort e design tra le montagne di Vals.
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Nuove tendenze del gusto
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