La fotografia architettonica di Julius Shulman.
Quando si pensa al Movimento Moderno dell’architettura statunitense – specie in riferimento agli anni Cinquanta e Sessanta – vengono subito in mente le fotografie di Julius Shulman. Alcune delle sue fotografie, come quelle iconiche che ritraggono gli imponenti edifici firmati da Frank Lloyd Wright o da Pierre Koenig, sono state pubblicate infinite volte. Grazie alle sue foto, Shulman rese celebri anche le opere architettoniche del suo buon amico Richard Neutra. Il fotografo americano riuscì abilmente a immortalare non solo le idee alla base dell’architettura, ma anche lo spirito e i sogni di quell’epoca. Molti degli edifici da lui documentati sono ormai scomparsi o hanno subito delle trasformazioni, e il lavoro di Julius Shulman, così come il suo vasto archivio, è stato a lungo ignorato. Con il libro «Julius Shulman. Modernism Rediscovered. 1939−1977», edito da Taschen Verlag, si rende omaggio ai rappresentanti meno noti, ma comunque eccezionali, del Movimento architettonico Moderno. Si tratta uno straordinario volume illustrato di ben 576 pagine che comprende ben 300 capolavori quasi dimenticati, accuratamente selezionati dall’architetto e attivista del design Pierluigi Serraino.
Pierluigi Serraino/Peter Gössel (Ed.)
Julius Shulman. Modernism Rediscovered. 1939 – 1977
in lingua tedesca, inglese e francese
TASCHEN Verlag
Giornata internazionale del design
26. marzo 2024
Biennale Arte 2024: Svizzera
Nel padiglione svizzero, Guerreiro do Divino Amor punta a realizzare l’installazione finora più complessa e ambiziosa della sua carriera artistica.
Il filatore di miti
Da quasi due decenni l’artista si dedica a questo progetto: nell’impresa cartografica globale «Super Superior Civilizations», Guerreiro do Divino Amor esplora i mondi visivi delle mitologie politiche e il loro utilizzo. Alla Biennale di Venezia, l’artista svizzero-brasiliano inaugurerà il sesto e il settimo capitolo: il Miracolo di Elvezia e Roma Talismano. Viene analizzato il rapporto tra spazio urbano e immaginario collettivo, tra architettura e ideologia e tra propaganda politica e identità nazionale. Guerreiro do Divino Amor è nato a Ginevra nel 1983, ma vive e lavora a Rio de Janeiro.
L’arte mette radici
Ecco come la rinascita della natura viene trasformata in arte: un giro tra giardini, opere e idee ispiratrici.
«I don’t paint nature. I am nature» (non dipingo la natura; io sono la natura). Solo Jackson Pollock riuscì ad esprimere in maniera così concisa il legame universale tra arte e natura; affermando inoltre che: «My concern is with the rhythms of nature… I work inside out, like nature» (mi concentro sui ritmi della natura e funziono come lei, dall’interno all’esterno). L’artista è quindi solo uno strumento creativo della natura. Sempre più numerosi sono gli artisti che si identificano, nelle forme e nei luoghi più disparati, in questo ritmo della natura. La natura è e continua ad essere la forza motrice e l’ispirazione del mondo dell’arte. A volte si caratterizza da tratti chiari e ben distinti, altre da tratti sottili e raffinati, ma resta pur sempre creativa.
Elegante e provocatorio
Seduttiva ed elegante
Che si tratti di creare un’auto d’arte floreale per Porsche, realizzare un’installazione in uno spazio per Dior o progettare la lampada a forma di ciliegia per il soggiorno, le opere di Nika Zupanc vanno oltre il semplice design: sono dichiarazioni d’arte che attirano l’attenzione a livello internazionale. In quanto designer industriale con una formazione accademica, Nika ama trasformare sfide complesse in oggetti di bellezza, talvolta enfatizzando la femminilità, altre volte sfidando le convenzioni o sottolineando la fragilità. Nika Zupanc non pone limiti al suo lavoro, gestendo uno studio a Lubiana, in Slovenia.
Art & Culture — luglio 2022
La regina della giungla
Tutto sulla tigre, il felino più grande del mondo a cui è dedicata la Giornata internazionale del 29 luglio.
Mobility & Sport
Sei pronto? Combatti!
KiraKira è considerato uno die giocatori di Fighting Game più di successo in Svizzera.
Art & Culture — dicembre 2022
Quando le immagini mossero i primi passi
Il Museo Tinguely dedica una rassegna al pioniere del cinema svizzero Lavanchy-Clarke.