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Storie e luoghi da gustare.

Gennaio 2021 è stato un mese di grande orgoglio per i vini svizzeri. In occasione del 100° anniversario della nascita di Friedrich Dürrenmatt, i suoi ammiratori e lettori si sono riuniti per affrontare, con immenso piacere, un quesito tutto dedicato alle gioie del palato: qual è il miglior vino del paese? Il Pinot Grigio tanto amato da Max Frisch, noto amico e collega di Dürrenmatt, importato intorno al 1630 dai mercenari francesi della Borgogna, o l’«autentico» Bordeaux francese, re indiscusso della cantina dell’autore della commedia «I fisici»?

I gusti sono gusti: questa è una certezza! Come anche il fatto che i vini svizzeri sono caratterizzati da un’elevata qualità. Anche il filosofo francese Voltaire, durante il suo esilio a Ginevra, ne aveva decantato le sue doti. Il vitigno più nobile della Svizzera Romanda è senz’ombra di dubbio lo Chasselas, la varietà più antica del territorio. Il suo aroma sublime ed elegante è dovuto alla maturazione precoce delle bacche che lo rende un aperitivo ideale. La famosa rivista enogastronomica austriaca, «Falstaff», ha lodato Jérôme Aké Béda, l’ingegnoso sommelier originario della Costa d’Avorio che vive in Svizzera da circa 30 anni. La cantina del suo ristorante, l’«Auberge de l´Onde», situato in un paesino idilliaco sul Lago di Ginevra a metà strada tra Losanna e Montreux, vanta infatti tutti i vini più pregiati del territorio. La sua missione, portare alla ribalta questo vitigno dalle note delicate, è accompagnata persino da uno slogan programmatico: «Make Chasselas great again!».

aubergedelonde​.ch

Una strategia completamente diversa è quella scelta dal rinomato vigneto «Domaine de la Rochette» di Jacques Tatasciore dove i pregiati vini del territorio vengono custoditi quasi gelosamente. Il vitigno è situato a Cressier, tra il lago di Neuchâtel e il lago di Bienne. Qui, nei paesini vitivinicoli dei Tre Laghi, famosi anche per i tradizionali addobbi floreali, si è orgogliosi delle ripide pendici di roccia calcarea del Giurassico che sorgono a Occidente e allontanano i gelidi venti dalle vigne di Chasselas e Pinot Nero. La guida Gault Millau, paladina della qualità enogastronomica, elogia il viticoltore d’eccezione Jacques Tatasciore i cui nobili vini sono da ormai settant’anni garanzia di qualità costante. Per ordinare i suoi pezzi unici è preferibile contattare telefonicamente l’azienda al seguente numero:

+41/32/757 12 57

Nella Valle del Reno, nei pressi di Coira, maturano le uve di Chardonnay, Pinot Nero e Müller-Thurgau coltivate su un terreno calcareo ricco di ardesia protetto dalle intemperie dalle Alpi Grigionesi. Anche in questa ragione spicca un vitigno autoctono, tanto decantato dagli esperti del buon vino: il Completer. Il suo nome deriva dall’espressione latina «completorium» usata per l’ultima preghiera del giorno che si recitava in chiesa e in convento dopo cui ci si concedeva un buon bicchiere di Completer. Da queste uve bianche si produce un vino dal sapore deciso e al contempo delicato, dotato di un aroma equilibrato. A coltivare il vitigno è soprattutto l’azienda vitivinicola di Roman Hermann, situata nel comune di Fläsch. Roman Hermann, classe 1987, è un viticoltore nato: anche il suo bisnonno aveva svolto questo mestiere coniugando l’amore per la tradizione alla voglia di sperimentare. Nel vigneto del nipote, situato in un angolo tranquillo alle pendici del monte, si serve persino un menù da degustazione celestiale che può essere quasi considerato una preghiera gastronomico-secolare. 

weingut​-hermann​.ch

Non appena verranno rimosse le restrizioni di viaggio attualmente in vigore, si potrà partire di nuovo alla scoperta dei numerosi gioielli della Svizzera. E magari, davanti a un buon calice, si potrà anche filosofare su cosa penserebbero Voltaire, Friedrich Dürrenmatt e Max Frisch della qualità degli attuali vini locali. Molto probabilmente non elargirebbero altro che superlativi!

La Brezza 02

Restaurant La Brezza

La «stella emergente dell’anno» prepara ottime specialità all’interno del bellissimo hotel ad Ascona.

Di certo non si può dire che in Ticino manchino i locali dove si mangia bene. Tra tutti però, se ne distingue uno in particolare: La Brezza presso l’hotel Eden Roc Ascona, dove Marco Campanella e la sua squadra preparano piatti straordinari durante l’estate. Gault & Millau ha assegnato al giovane cuoco il meritato titolo di «stella emergente dell’anno», conferendo inoltre ben 18 punti alla sua cucina che, pur essendo saporita e cosmopolita, non rinuncia a prodotti stagionali e locali. Il menu di piatti tradizionali svizzeri e italiani comprende ravioli ripieni di funghi guarniti con spugnole e aglio selvatico o nasello nero con asparagi e limone di Amalfi. Anche i piatti vegetariani e vegani non potevano mancare nell’offerta del ristorante, così come dei vini selezionati. Che sia una proposta vegana o meno, il gusto è sicuramente protagonista a La Brezza. In autunno e in inverno, per la precisione da novembre ad aprile, Marco Campanella prepara le sue specialità presso il Grand Hotel Tschuggen.

tschuggencollection​.ch

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26. giugno 2022 Miro Coffee Subscription

miró manufactura de café

Due fratelli e il piacere del caffè nel cuore di Zurigo.

Daniel Sanchez è rientrato a Zurigo nel 2012, dopo aver studiato in Australia e aver scoperto una nuova passione per la tostatura e la preparazione del caffè. Non ci è voluto molto a fargli sentire la mancanza della cultura del barista e si è messo quindi subito all’opera. Proprio seguendo il modo di dire «se non trovi qualcosa, devi inventarlo tu», ha acquistato un tostatore da 5 chili di Probat e ha iniziato a tostare il suo Specialty Coffee.

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13. novembre 2022 Seeli2

Una gioia per il palato da Casa Seeli

Quando il buongusto incontra l’accoglienza.

Nel paesino di Falera, dove la maggior parte della popolazione parla ancora il sempre più raro romancio grigionese, c’è un piccolo gioiello nascosto. Si tratta di Casa Seeli, un ristorante raffinato dove si mangia egregiamente. Ne è la prova, tra l’altro, il terzo premio conquistato durante il BOSG Award 2021 (Best of Swiss Gastro). Basta un’occhiata al menù per capire cosa intendono i padroni di casa Michal Jakubek e Lydia Nuss con «Fine Dining». Carpaccio di capesante, foie gras o lingua di manzo: tutte pietanze di una qualità rara. Anche la carta dei vini non lascia nulla a desiderare, proponendo prodotti svizzeri, italiani, francesi e spagnoli. L’ambiente caldo e accogliente di questo ristorante invitano a trascorrere dei momenti piacevoli.

casaseeli​.com

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