L’Hotel Cerês riapre i battenti

Il lussuoso resort sul Mar Rosso aprirà nel primo trimestre del 2024.

Nujuma, a Ritz-Carlton Reserve, è il nuovo esclusivo resort del rinomato brand che aprirà i battenti sul Mar Rosso in Arabia Saudita entro marzo di quest’anno. I viaggiatori più esigenti, alla ricerca di esperienze straordinarie, saranno deliziati da un servizio personalizzato di altissimo livello e da un design mozzafiato nel bel mezzo di un paesaggio naturale incontaminato. Nujuma, primo hotel del brand Ritz-Carlton Reserve in Medio Oriente, va ad arricchire l’esclusiva catena di soli sei hotel in tutto il mondo. A fare da sfondo al resort è una paradisiaca isola privata, appartenente all’arcipelago delle Blue Hole. Armoniosamente integrato nell’ambiente naturale, l’hotel comprende 63 ville da una a tre camere da letto, affacciate direttamente sull’acqua o sulla spiaggia. Gli ospiti potranno inoltre approfittare di esclusive proposte gastronomiche, tra cui un ristorante con specialità di pesce. Oltre a servizi di lusso come un’ampia spa, piscine e un miniclub, il resort offre numerose occasioni di svago e intrattenimento, tra cui un centro di salvaguardia della natura.

ritzcarltonreserve​.com

Elegante sosta presso l’Hotel Savoy, nel cuore del capoluogo toscano.

Passeggiare sul Ponte Vecchio, perdersi negli Uffizi o nel Giardino di Boboli, scoprire l’artigianato italiano al museo Salvatore Ferragamo e chiudere in bellezza una giornata in un’osteria sorseggiando un bicchiere di ottimo Chianti. Voglia di una vacanza da sogno? Allora soggiorna presso l’Hotel Savoy. Situato a due passi dal Duomo, in Piazza della Repubblica, l’hotel del gruppo Rocco Forte è perfetto per scoprire la città. L’hotel a 5 stelle dispone di 80 camere e 30 suite decorate con nobili arredi e pezzi d’arte contemporanea. Chi preferisce mangiare qualcosa o godersi un drink, troverà nelle immediate vicinanze l’Irene Bistrò, dove potrà degustare le creazioni dello chef Fulvio Pierangelini, ispirate dalla tradizione regionale.

Valencia, colosso dell’economia, quest’anno è Capitale mondiale del design.

Una storia che potrebbe ricordare un po’ la parabola del figlio prodigo: prima di costruire qualcosa nella sua città natale, l’archistar Santiago Calatrava si è fatto conoscere ovunque. Ma a Valencia, che è anche una città del commercio, avamposto occidentale dell’antica Via della Seta e roccaforte della ceramica, i parsimoniosi la fanno da padroni e le lamentele abbondano. «Troppo caro», fu la critica al complesso edilizio Ciutat de las Arts i les Ciències, o CAC, la Città delle arti e delle scienze che si raggiunge passeggiando lungo il Parco Turia, una verde arteria di ben nove chilometri che come un profondo solco attraversa Valencia. Sinuose cupole grigie in cemento si stagliano all’orizzonte. Sotto le arcate eleganti crescono rigogliose le palme. Gruppetti di turisti che ascoltano audioguide sfrecciando sulle Segway accanto alle grandi vasche con le barchette in plexiglas a noleggio, e si fermano poi davanti al futuristico teatro d’opera che ricorda la sagoma di un enorme insetto. È uno dei cinque capolavori progettati da Calatrava per la propria città natale, Valencia, motore economico del Mediterraneo, in un’epoca in cui la città stava voltando pagina, e il progetto trovò quindi terreno fertile. Quest’anno, Valencia è stata incoronata «World Design Capital». Naturalmente, in città è fiesta grande. Ma ciò che conta è il denominatore comune: il design, qui, ha un obiettivo primario, ovvero quello di rivitalizzare gli spazi pubblici, nel modo più sostenibile possibile. Ma sostenibilità significa anche sfruttare gli strumenti della partecipazione, che mettono al centro le persone e i loro quartieri. Di monumenti ad uso e consumo dei piccioni, in Spagna, ce ne sono già abbastanza. Ma andiamo per ordine…