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Casa, dolce casa. In tempi di distanziamento sociale, questo proverbio assume un significato ancora più forte. Si resta a casa per prudenza, perché si è accettata la situazione, ma anche, sorprendentemente, per fare delle gioiose riscoperte. E se a spingerci a ritrovare le opportunità che ci offre casa nostra non fossero sentimenti negativi come rassegnazione o addirittura paura bensì, ad esempio, una buona dose di allegra sfrontatezza? Si potrebbe provare a verificare se nella «dolce casa» anche il cibo è più buono! Un esperimento culinario del genere non deve per forza essere un appuntamento al buio tra ingredienti e stoviglie, e nemmeno una sperimentazione empirica per tentativi, specie se ad aiutarci con i loro preziosi consigli saranno tre chef stellati da Austria, Svizzera e Germania: Heinz Reitbauer, Tanja Grandits e Johann Lafer, che da anni ormai condividono la propria arte culinaria con i propri ospiti e lettori in dettagliati e curatissimi libri di cucina. Concetti come cucina di casa e cucina del mondo, tradizione e innovazione culinaria, continuità e nuovi inizi non si escludono, bensì addirittura si ispirano a vicenda. 

È questione di ingredienti

Prendiamo come esempio lo «Steirereck», il ristorante di Heinz Reitbauer situato nello Stadtpark di Vienna, che da ormai sei anni è in testa alle classifiche dei migliori ristoranti austriaci nelle guide gourmet internazionali. L’espressione «riprodurre una ricetta» ha forse un che di poco creativo e stantìo, ma chi prova a realizzare a casa una delle creazioni di Heinz Reitbauer può osare un cambiamento innovativo. Di recente, lui stesso ha parlato di questa sfida: la cucina domestica non deve essere in concorrenza con quella, polifunzionale, del ristorante. Ad esempio, il sale dei Carpazi è più che sufficiente: ricco di minerali, secondo lo chef stellato è un vero alleato in cucina. Indubbiamente i cuochi amatoriali non vivono di solo sale dei Carpazi, ma il concetto è questo: chi conosce i giusti ingredienti può compiere delle vere e proprie magie nella cucina di casa propria, e può trarre ispirazione anche dalla popolare esperienza gourmet «Viaggio in Austria in sei portate» di Reitbauer. Agli indottrinamenti culinari, lo chef preferisce i suggerimenti e le proposte. Una carota, marinata con zenzero e mandarino, è un perfetto contorno alla lingua di vitello affumicata, ed è anche una ricetta di facile esecuzione, con o senza l’accompagnamento di mandarini essiccati e poi reidratati in un decotto di whisky e limone. Poi, un piatto autunnale a base di funghi, cotti al vapore con il cumino e serviti in un anello di fiocchi d’avena. E se prima al mercato siamo riusciti a trovare delle rape olandesi «Albina», allora non ci resta che tagliarle a pezzetti ed unirle alle noci di pecan — un abbinamento perfetto che, insieme con la riduzione di funghi e petali di rosa, renderà indimenticabile anche questa tappa del nostro viaggio. Ora, dopo le «fermate» culinarie successive, ovvero salmerino, cuore di bue grigliato o cialde di mais ripiene di mela e peperoncino, passiamo la linea alla Svizzera.

Il mese prossimo ci aspettano le ricette della chef stellata svizzera Tanja Grandits e del Maître Johann Lafer.

Heinz Reitbauer – steirereck​.at

Il cuoco presenta ricette fattibili su diversi canali YouTube e brevi filmati.
Un esempio per provare a cucinare questi piatti anche a casa tua: Heinz Reitbauer prepara fiori di zucca ripieni 

Smoke Fire 01

Barbecue a regola d’arte

Affumicatori, kamado e urban grilling: ecco i trend che inaugurano la stagione del barbecue.

Cosa non può mancare in una perfetta serata di primavera o estate? Una bibita fresca, una succosa bistecca con verdure croccanti alla griglia e la compagnia degli amici più stretti. Quest’anno, per inaugurare la stagione delle grigliate ben attrezzati, ti proponiamo le ultime tendenze e gli accessori per un barbecue a regola d’arte: griglie kamado, accessori e bracieri. 

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11. luglio 2022 Lokale Exoten Getty Images 04

Esotici ma locali

Ormai, chi apprezza le specialità regionali può gustarle senza rinunciare alla cucina esotica.

Caviale

L’unico allevamento elvetico di storioni da caviale è ormai famoso oltre i confini nazionali. Si trova nella serra tropicale di Frutigen, ai piedi delle Alpi bernesi. Le vasche dell’allevamento ospitano 80000 storioni. La serra è inoltre rinomata per la sua verdura e frutta esotica, come ad esempio il frutto della passione,.

L’azienda, pioniera nel settore dell’itticultura sostenibile dal 2005, produce un caviale svizzero dal nome di «Oona», che in lingua celtica significa «unico». E unica nel suo genere è anche la produzione del caviale: gli storioni crescono nella vasca riempita con acqua calda proveniente dall’interno del massiccio del Lötschberg e vengono nutriti con mangimi privi di ormoni o medicinali.

oona​-caviar​.ch

Gamberetti

Eyhof è il nome di una fattoria che dal 1747 appartiene alla famiglia Kunz, e si trova a Burgdorf, nel Canton Berna. Lì, oltre a mucche, cavalli e pecore, si allevano anche gamberetti. La storia ha inizio nel 2015, quando la famiglia Kunz ordina dalla Florida le prime larve di gamberetti. L’evoluzione successiva è stata rapidissima: nell’ex porcile vengono costruite delle vasche e l’intero edificio è trasformato in un allevamento di gamberetti. Le vasche, che hanno una temperatura di 29 gradi, in estate vengono riscaldate con l’ausilio di pannelli solari installati sul tetto, e in inverno con un impianto di riscaldamento a trucioli di legno. Naturalmente, i gamberetti «Aemme» sono allevati senza l’uso di antibiotici e promotori della crescita. 

aemmeshrimp​.ch

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16. aprile 2024 Silo1

From Zero to Hero

Tendenza gastronomica: il Silo a Londra fissa nuovi standard come primo ristorante al mondo a rifiuti zero. Con tanto di stella verde Michelin e design sostenibile.

Salvare il mondo con la buona cucina? Un caso per Douglas McMaster. Dal campo alla tavola, menu biologico… ma lo chef e visionario britannico non si ferma qui. Con il suo ristorante Silo a Londra, ha deciso di punto in bianco di cambiare completamente le carte in tavola. E in modo drastico: rifiuti zero non è solo uno slogan, ma già una realtà quotidiana. Nel Silo non ci sono bidoni dei rifiuti, ma paralumi fatti di alghe, piatti in vetro riciclato e sciroppo ricavato da scarti vegetali. Un mix insolito che è stato premiato con una stella verde Michelin. La sostenibilità nella sua espressione più estrema, abbinata al lusso e al piacere. Una scelta scontata per McMaster, chef e visionario:​«La sostenibilità è ed è sempre stata sexy. Cosa c’è di più bello che investire in un futuro sostenibile?»

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