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Eatrenalin: un’esperienza di fine dining multisensoriale unica nel suo genere presso l’Europa-Park di Rust, in Germania.

Un ristorante del futuro che soddisfa tutti i sensi e ci invita a compiere dei viaggi meravigliosi: è questa la visione di Thomas Mack (socio dirigente dell’Europa-Park) e dell’esperto di gastronomia Oliver Altherr. Il nome «Eatrenalin» è una parola composta da «eat», mangiare in inglese, e «adrenalin» che suggerisce le emozioni che fa provare questa inusitata esperienza. L’idea avveniristica alla base di questo ristorante è composta da una combinazione di sedie semoventi, intelligenza artificiale, media virtuali e cucina di alto livello, in un edificio che già dall’esterno ha un aspetto oltremodo futuristico. Questo nuovo ristorante si trova di fronte al parco acquatico «Rulantica», accanto all’hotel «Krønasår», ciò lo rende l’esperienza culinaria perfetta da abbinare a una visita al resort Europa-Park. Il ristorante, primo al mondo nel suo genere, aprirà i battenti quest’autunno.

eatrenalin​.de

18. gennaio 2021 Maison Wenger 04

Maison Wenger

Georges e Andrea Wenger hanno gestito il loro incantevole ristorante nel Giura per ben 37 anni scrivendo la storia della gastronomia. A gennaio 2019 hanno passato le redini a Jérémy Desbraux e Anaëlle Roze. La coppia, che si è conosciuta proprio nella cucina della Maison Wenger, è ora impegnata a traghettare il ristorante e hotel di Le Noirmont in una nuova era. Premiati con due stelle Michelin e 17 punti Gault & Millau su 20, la notevole tecnica e il talento del giovane chef, allievo di Franck Giovannini a Crissier, conferiscono al ristorante un tocco di unicità.

maisonwenger​.ch

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30. agosto 2021 Magdalena 02

Restaurant Magdalena

Con Dominik Hartmann e il suo giovane staff in cucina, i fuochi d’artificio sono garantiti.

Quando il piatto assomiglia a un’opera d’arte e a ogni boccone chiudiamo gli occhi per assaporare al meglio tutte le diverse sfumature di gusto, allora sappiamo che in cucina c’è al lavoro un talento particolare. Tra i maestri di Dominik Hartmann si annoverano chef del calibro di Andreas Caminada e Fabian Fuchs. Con sua moglie Adriana, una professionista della sala, e il suo amico Marco Appelt, che oltre ad aver frequentato la scuola di cucina si è dedicato al mondo dei vini e all’economia, ha dato nuova vita al Restaurant Magdalena, una realtà presente già da molti anni a Rickenbach. Il premio per la «Nuova apertura dell’anno 2020», 18 punti Gault Millau e due stelle Michelin dimostrano che questa è stata la migliore decisione che potessero prendere. Per la cena si può scegliere tra un menù di 5, 6 o 7 portate che hanno come protagonista principale la verdura, e naturalmente c’è anche un degno accompagnamento con ottimi vini. 

restaurant​-magdalena​.ch

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12. luglio 2021 Del Principe 03

Tutti in casa ai fornelli

Lo slow food innovativo di Claudio del Principe.

Con il minimalismo dei puristi della gastronomia Claudio del Principe, cuoco amatoriale, storyteller e soprattutto buongustaio, non ha proprio nulla in comune. Questo cuoco loquace, dai capelli neri con un tocco sale e pepe, insegue da anni una missione: rendere lo slow food innovativo e luculliano, senza rinunciare al senso dell’umorismo. Nei video che mette a disposizione su YouTube si presenta senza fronzoli e rivela in tutta sincerità di essere felicemente sposato da 27 anni e di avere da 4 anni un’amante. Eppure, non pecca di esibizionismo: la sua «amata», Bianca, non è altro che un impasto di lievito madre con cui adora preparare il pane croccante a casa, nella sua incantevole cucina, circondato da numerosi taglieri in legno e pentole in ghisa. Basta sentirlo parlare e viene subito voglia di rimboccarsi le maniche. Claudio del Principe è una persona generosa che ama condividere con gli altri le sue conoscenze. Per questo, già molto prima che iniziasse la pandemia, ha creato il blog anonymekoeche​.net, che non considera uno strumento di emergenza in questi tempi difficili per la gastronomia, ma un sincero invito a cucinare tra le proprie quattro mura. «A casa» è anche il nome del suo libro di ricette, scelto nel 2019 come «Swiss Gourmetbook dell’anno», che contiene ben 250 piatti ispirati alla cucina italiana. Come mai si definisce anche uno storyteller? Perché sa che una ricetta per preparare del buon pane o un piatto di tortellini fatti in casa con il nero di seppia serve una storia raccontata con sapienza. Una storia che si può narrare a tavola, in famiglia, e che aiuta ad assaporare meglio il piatto. Claudio del Principe racconta aneddoti appetitosi, dà consigli gastronomici – per esempio dove trovare il miglior formaggio francese o come reperire lo squisito burro della Normandia – e, persino, di viaggio per il post-pandemia. Il vero successo del suo slow food è quel qualcosa in più. Chiaramente non è la quantità degli ingredienti che conta, ma la gioia di usare alimenti pregiati e condirli con la propria bravura. Questo è il messaggio che Claudio vuole trasmettere al suo pubblico, con il suo stile sincero e il suo senso dell’umorismo. E noi non possiamo che essergliene grati.

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