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Valencia, colosso dell’economia, quest’anno è Capitale mondiale del design.

Una storia che potrebbe ricordare un po’ la parabola del figlio prodigo: prima di costruire qualcosa nella sua città natale, l’archistar Santiago Calatrava si è fatto conoscere ovunque. Ma a Valencia, che è anche una città del commercio, avamposto occidentale dell’antica Via della Seta e roccaforte della ceramica, i parsimoniosi la fanno da padroni e le lamentele abbondano. «Troppo caro», fu la critica al complesso edilizio Ciutat de las Arts i les Ciències, o CAC, la Città delle arti e delle scienze che si raggiunge passeggiando lungo il Parco Turia, una verde arteria di ben nove chilometri che come un profondo solco attraversa Valencia. Sinuose cupole grigie in cemento si stagliano all’orizzonte. Sotto le arcate eleganti crescono rigogliose le palme. Gruppetti di turisti che ascoltano audioguide sfrecciando sulle Segway accanto alle grandi vasche con le barchette in plexiglas a noleggio, e si fermano poi davanti al futuristico teatro d’opera che ricorda la sagoma di un enorme insetto. È uno dei cinque capolavori progettati da Calatrava per la propria città natale, Valencia, motore economico del Mediterraneo, in un’epoca in cui la città stava voltando pagina, e il progetto trovò quindi terreno fertile. Quest’anno, Valencia è stata incoronata «World Design Capital». Naturalmente, in città è fiesta grande. Ma ciò che conta è il denominatore comune: il design, qui, ha un obiettivo primario, ovvero quello di rivitalizzare gli spazi pubblici, nel modo più sostenibile possibile. Ma sostenibilità significa anche sfruttare gli strumenti della partecipazione, che mettono al centro le persone e i loro quartieri. Di monumenti ad uso e consumo dei piccioni, in Spagna, ce ne sono già abbastanza. Ma andiamo per ordine…

La città patchwork

Coloro che nella calura si trascinano tra le vasche di acqua turchese e le ombre geometriche proiettate dagli avveniristici edifici della CAC hanno a disposizione numerose opportunità per trovare un po’ di refrigerio: un tuffo nell’oscurità dello spettacolare acquario, l’Oceanogràfic? O forse è meglio tornare al fresco labirinto delle stradine medievali del Barrio del Carmen? O magari una passeggiata lungo il Paseo de Neptuno, che colpisce per il suo mix urbano di gru, yacht di lusso e beach club? Tra sedi di società prestigiose come Amadeus, Facebook o IBM, nella Marina de València spicca la sagoma dell’edificio «Veles e Vents» progettato da David Chipperfield in occasione dell’America’s Cup. Gli interni del palazzo nascondono una sorpresa. Jodi Iranzo e Àngela Montagud, fondatori del Clap Studio di Valencia, hanno ampliato la struttura minimalista ideata dall’architetto britannico con uno spazio iper-funzionale: «The Sea», composto da moduli in rete metallica che si prestano a numerose poliedriche applicazioni nell’ambito delle attività legate alla Capitale mondiale del design. In pochi gesti, questi moduli si trasformano in strutture tridimensionali, si alzano e calano come l’alta e la bassa marea, sempre pronti a cogliere ogni minima democratica trasformazione del momento, riflettendo così alla perfezione l’approccio giocoso tipico della coppia di designer che li ha ideati. Il modo in cui Clap Studio forma le proprie competenze è altrettanto approfondito: osservando intensamente i processi della gastronomia creativa di punta, ottimizzati in termini di tempo e spazio.

Un mix variopinto

Designer che imparano osservando i cuochi? Stabili ma leggeri cesti in fil di ferro per creare degli spazi trasformabili? È un approccio, questo, tipico di questa vivace città sull’assolata Costa del Azahar. Valencia è un intreccio molto complesso di business, patrimonio edilizio e natura, dove molte contraddizioni si incontrano in uno spazio relativamente piccolo: il bus di linea urbana numero 25 porta alla spiaggia selvaggia di Platja del Saler, che si distingue per le sue morbide dune sabbiose e ospita il biotopo de La Albufera. La spiaggia è lunga 2600 m ed è stata premiata con la Bandiera Blu dell’Unione Europea per la qualità dell’acqua. Ben diverse sono le onde che adornano il Mercado central, inaugurato nel lontano 1928: è il ventre e l’ombelico di Valencia, che con le sue strutture in ferro battuto è un vero gioiello dell’art déco locale. A pochi passi da lì, accanto al campanile Miguelete, c’è la «Horchateria de Santa Catalina». Qui si serve la horchata, la tradizionale bevanda alle mandorle, con i fartons, i popolari dolci all’avena, un’usanza secolare tanto amata dai valenziani: perché la tradizione, qui, è di casa. 

L’eco di antichi successi

Ma la cosa più bella di questa città è la sua capacità di rinnovarsi e di reinventarsi, da sempre. Portavoci di questa filosofia sono designer come JM Ferrero, che registrano successi internazionali. Inoltre non vanno dimenticati mostri sacri della moda come Álex Vidal, Francis Montesinos o Antonia Benlloch che da tempo hanno reso Valencia una pulsante città dello stile, anche grazie alla Ruzafa Fashion Week, evento estivo che si svolge nell’omonimo quartiere trendy di Ruzafa, un antico paesino che fu conurbato nel 1877 e che oggi unisce lo charme di vecchi negozietti di ferramenta a boutique modaiole e griffate. Tra gli insegnamenti che possiamo trarre dalla metamorfosi di Ruzafa c’è anche la nozione che Valencia ha le sue fasi. A volte tutto andava benissimo, e questa metropoli del commercio fioriva. Poi ci sono stati dei lunghi periodi di crisi. Queste fasi, nel centro storico, si possono quasi leggere come gli anelli di accrescimento nei tronchi degli alberi. Il periodo di prosperità grazie al commercio della seta del XV secolo che aveva riempito le casse cittadine si riflette benissimo nel meraviglioso palazzo in stile gotico della Borsa della Seta, oggi patrimonio mondiale dell’UNESCO. Cento anni fa invece fu la coltivazione delle arance a portare ricchezza e a far nascere gioielli del Modernismo come il Mercado de Colòn con i suoi bar, dove il drink locale, l’Agua de Valencia, ha un sapore tutto particolare. La Estacion Norte, con le sue caratteristiche piastrelle azulejos, è una cattedrale dell’epoca d’oro della ferrovia, e celebra, con mosaici raffiguranti coltivatori di riso e pescatori di gamberetti, la popolare tradizione culinaria della paella valenziana. Ma una cosa, qui, è risaputa: l’economia e l’innovazione stanno a Valencia come lo zafferano sta all’Arroz Bomba.

Paesi in città

Cuore pulsante dell’industria del mobile spagnola, importante centro fieristico, patria di Lladro, marchio di ceramica celebre in tutto il mondo: il successo di Valencia si basa su network internazionali. Gli artisti della ceramica Raquel Vidal e Pedro Paz hanno tuttavia preferito aprire il loro atelier in un ex autolavaggio nel vivace Barrio Ruzafa, un’ulteriore testimonianza del modo in cui a Valencia si intrecciano creatività e artigianato tradizionale. Le tipiche piastrelle valenziane in cemento vengono integrate negli edifici rimodernati, come ad esempio il nuovo Centro culturale del quartiere di Cabanyal in prossimità del porto, la cui radicale ristrutturazione aveva suscitato molta opposizione presso i residenti. Grazie al loro intervento, invece del viale monumentale che figurava nel progetto, oggi la zona è rimasta pressoché invariata e affascina con il suo tradizionale pot-pourri: piccole casette di pescatori decorate come nobili edifici in stile modernista. Detto in altre parole: è un quartiere che ha potuto mantenere la propria identità di paesino e come tale guarda alle esigenze delle persone. Sono proprio progetti del genere che rendono Valencia così vivibile. Infrastruttura ciclistica in costante sviluppo, parchi rivitalizzati e mercati riportati a nuova vita: tutto ciò fa parte di un progetto di ampio respiro che non definisce assolutamente il design come un cumulo di edonistici progetti di prestigio fini a se stessi, bensì come uno strumento per migliorare la qualità della vita. Servizi digitali offerti dall’amministrazione, accessibilità e riduzione del traffico automobilistico — Valencia vuole raggiungere l’impatto climatico zero nel settore del turismo entro il 2025 e neutralizzare completamente le emissioni di CO2 entro il 2030 — sono dei capisaldi concreti di questo progetto. 

INFO

Valencia Tourist Card: per una durata di 24, 48 o 72 ore a partire da 13,50 euro.

visitvalencia​.com

valenciatouristcard​.com

Highlights WDC

Circa 300 conferenze, eventi, congressi, webinar, mostre.

Per una panoramica dettagliata: wdcvalencia2022​.com

Win
GWS Cap St Georges 02

Una vacanza da sogno a Cipro

In palio 1 × 2 pernottamenti per due persone al Cap St Georges Hotel & Resort!

05. marzo 2021 Aufmacher In a Nutshell

Terra dagli orizzonti rosei

Le cose migliori sono spesso le più vicine a noi: laghi idilliaci, cime innevate fin dove arriva lo sguardo, cioccolato delizioso e formaggi dalle mille forme e colori. Sono questi gli elementi che automaticamente vengono in mente pensando alla Svizzera. Di informazioni interessanti su questo paese ce ne sono però molte di più!

Non siete riusciti a leggere le prime parti di questa serie? Ecco dove trovare la 1ª, la 2ªla 3ª parte.

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03. marzo 2023 Concepcio by Nobis 02

Capolavoro maiorchino

Nel Concepció by Nobis si respira autenticità e sostenibilità.

Soffitto con travi a vista e porte nere, piastrelle Huguet in tonalità verde e bianca, mobili su misura e oggetti vintage di marchi come Artek, B&B Italia e OX Denmarq – il Concepció by Nobis crea una simbiosi artistica fra il verde delle montagne circostanti della Serra de Tramuntana e la modernità dell’architettura di lusso. Il pluripremiato studio svedese Wingårdhs ha trasformato un edificio storico del XVI secolo, in passato adibito a fabbrica di sapone, in un’oasi dedicata alla quiete. Dal punto di vista architettonico tutto ruota attorno all’ampia lounge, un luogo di arrivo e di incontro sia per gli ospiti dell’hotel che per gli abitanti del posto. Oltre alle 31 camere e suite, chi soggiorna qui troverà una piscina all’aperto, una palestra privata e il ristornate Xalest, che celebra le specialità della cucina maiorchina dalle tapas ai pintxos. Il menù preparato dallo chef Xema Álvarez offre tutto ciò che delizia il palato ed esalta l’atmosfera vacanziera. 

concepciobynobis​.com

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03. novembre 2021 Aurelio 05

Il fascino dell’inverno sull’Arlberg

All’Hotel & Chalet Aurelio l’eleganza, il lusso e il confort sono di casa.

Una perfetta vacanza sulla neve: la pista è a due passi dalla confortevole suite e dopo aver sciato, basta un attimo per tornare in hotel e concedersi un massaggio e una cena gourmet. L’Hotel & Chalet Aurelio a cinque stelle conquista non solo per la sua straordinaria posizione a due passi dalla pista; le 18 camere e suite, arredate elegantemente in stile alpino, lo chalet Aurelio con l’accogliente camino, la biblioteca e il cinema e l’area spa privata regalano dei momenti indimenticabili di vero lusso. La spettacolare vista sul Lech am Arlberg e sulle altre maestose vette circostanti è poi la ciliegina sulla torta! La spa Aurelio è un vero toccasana dopo una giornata trascorsa sugli sci: le piscine al coperto, le due saune, il bagno turco, i trattamenti di Valmont e i massaggi garantiscono il massimo relax. A deliziare anche il palato ci pensa il ristorante «Aurelio’s», un tempio per gourmet, dove è possibile gustare prelibatezze a 17,5 stelle sia della cucina austriaca che di quella internazionale.

aureliolech​.com

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